Attraversamento della Barriera Emato-Encefalica: Modelli e Prospettive Future
Table of Contents:
- Introduzione
- Il problema della barriera emato-encefalica
- In vitro modelli della barriera emato-encefalica
3.1 Modello di capillari cerebrali isolati
3.2 Linee cellulari di origine non cerebrale
3.3 Cellule endoteliali primarie o a basso passaggio
3.4 Cellule endoteliali cerebrali immortalizzate
3.5 Modelli dinamici 3D
- Screening di nanocarrier attraverso il modello BBB
4.1 Nanoparticelle di PLGA
4.2 Liposomi
4.3 Confronto tra diversi nanocarrier
- Limitazioni del modello BBB in vitro
- Prospettive future e concluzione
Introduzione
L'attraversamento della barriera emato-encefalica (BBB) rappresenta una sfida significativa per i farmaci che mirano a trattare disturbi cerebrali. La BBB è una membrana altamente selettiva che protegge il cervello da sostanze dannose e regola l'accesso dei farmaci al sistema nervoso centrale.
Questo articolo esplorerà l'utilizzo di modelli in vitro per studiare l'attraversamento della BBB da parte dei nanocarrier, come le nanoparticelle di PLGA e i liposomi. Saranno esaminate diverse linee cellulari, inclusi capillari cerebrali isolati, cellule endoteliali primarie o a basso passaggio e cellule endoteliali cerebrali immortalizzate. Saranno confrontate le prestazioni dei diversi nanocarrier e le limitazioni dei modelli in vitro saranno discusse.
Il problema della barriera emato-encefalica
La BBB rappresenta una sfida per lo sviluppo di farmaci per disturbi cerebrali a causa della sua natura altamente selettiva. La sua funzione principale è mantenere un ambiente stabile nel cervello e proteggerlo da sostanze nocive. Tuttavia, ciò limita anche l'accesso dei farmaci al cervello.
Le patologie cerebrali rappresentano una preoccupazione sempre maggiore a causa dell'invecchiamento della popolazione e della crescente incidenza di malattie correlate all'età. Le aziende farmaceutiche stanno cercando nuovi modi per attraversare la BBB al fine di sviluppare nuovi farmaci per il trattamento e la diagnosi di queste malattie.
In vitro modelli della barriera emato-encefalica
Per studiare l'attraversamento della BBB da parte dei nanocarrier, sono stati sviluppati diversi modelli in vitro. Uno di questi è il modello di capillari cerebrali isolati, che prevede l'utilizzo di vasi sanguigni prelevati da animali o campioni umani. Tuttavia, questo metodo è delicato e complesso da eseguire.
Altri modelli utilizzano linee cellulari di origine non cerebrale, come le cellule MDC o K2. Tuttavia, queste cellule sono distanti dalla BBB e non esprimono tutte le caratteristiche delle cellule endoteliali cerebrali.
Un approccio più promettente coinvolge l'utilizzo di cellule endoteliali primarie o a basso passaggio isolate dai vasi sanguigni cerebrali. Queste cellule sono in grado di esprimere tutte le caratteristiche delle cellule endoteliali cerebrali ed è possibile migliorare il modello aggiungendo cellule gliali, neuronali e parassitarie.
Un'alternativa è rappresentata dalle cellule endoteliali cerebrali immortalizzate, ottenute attraverso la trasformazione genetica delle cellule endoteliali cerebrali. Queste cellule sono più facili da coltivare ma possono perdere alcune caratteristiche delle cellule endoteliali cerebrali primarie.
Screening di nanocarrier attraverso il modello BBB
Il modello di BBB in vitro può essere utilizzato per lo screening di nanocarrier come nanoparticelle di PLGA e liposomi. Le nanoparticelle di PLGA sono particolarmente interessanti poiché offrono la possibilità di modificare le loro proprietà fisico-chimiche per aumentare l'attraversamento della BBB.
I liposomi sono un'altra opzione interessante che può essere ottimizzata per aumentare l'efficacia di consegna dei farmaci al cervello. È importante valutare la tossicità di queste particelle sulla BBB e determinare quanto efficacemente riescano ad attraversare la barriera.
Confrontando i diversi nanocarrier utilizzando il modello BBB in vitro, è possibile ottenere un punteggio di efficacia che può essere confrontato con i risultati ottenuti in studi in vivo. Questo consentirà di selezionare i nanocarrier più promettenti per ulteriori studi e sviluppo di farmaci.
Limitazioni del modello BBB in vitro
È importante sottolineare che il modello BBB in vitro ha alcune limitazioni. Non può rappresentare completamente la complessità dell'ambiente in vivo e non riflette pienamente le caratteristiche fisiologiche della BBB. Tuttavia, può essere utilizzato come strumento di screening per identificare i nanocarrier più promettenti per ulteriori studi in vitro e in vivo.
Prospettive future e conclusione
In futuro, è necessario affinare ulteriormente il modello BBB in vitro per renderlo più rappresentativo dell'ambiente in vivo. Ciò potrebbe coinvolgere l'aggiunta di ulteriori componenti cellulari, l'ottimizzazione delle formulazioni dei nanocarrier e l'esplorazione di nuove strategie per aumentare l'efficacia di consegna al cervello.
Nonostante le limitazioni, il modello BBB in vitro rappresenta uno strumento utile per lo screening di nanocarrier e può fornire informazioni preziose sulla permeabilità e l'attraversamento dei farmaci attraverso la BBB. Ciò potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento di disturbi cerebrali e all'avanzamento della ricerca in questo campo.