Il non naturalismo etico di G.E. Moore: domanda aperta e intuitivismo
Indice
- Introduzione (👋)
- Cos'è il non naturalismo etico
- L'argomento della domanda aperta di Moore
- La teoria intuitivista di Moore
- Problematiche del non naturalismo etico
- Critiche all'argomento della domanda aperta
- La diversità delle intuizioni morali
- La mancanza di prove empiriche sull'intuizione morale
- Conclusioni
- Metaetica e emotivismo a.j. ayer
👋 Introduzione
Benvenuti a Philosophy But, il canale in cui discutiamo e dibattiamo diverse idee filosofiche. In questo video continueremo la nostra discussione sulla metaetica e esploreremo il non naturalismo etico, concentrandoci sull'argomento della domanda aperta di GE Moore e sulla sua teoria intuitivista.
Cos'è il non naturalismo etico
Il non naturalismo etico è una branca della metaetica cognitivista che sostiene che i termini morali non possono essere ridotti a termini naturali e che non possiamo trovare verità morali nelle proprietà naturali. Ci sono due principali posizioni nell'etica cognitivista: il naturalismo e il non naturalismo. Il naturalismo sostiene che i termini morali possono essere definiti con termini naturali, come ad esempio il piacere. Il non naturalismo, invece, sostiene che i termini morali non possono essere ridotti a termini naturali e che la verità morale è qualcosa di oggettivo.
L'argomento della domanda aperta di Moore
GE Moore è stato uno degli autori più influenti nel sostenere il non naturalismo etico. Moore ha argomentato che non possiamo definire i termini morali utilizzando termini naturali e che cercare di farlo sarebbe commettere una fallacia naturalistica. Ha illustrato questa posizione utilizzando l'argomento della domanda aperta.
L'argomento della domanda aperta si sviluppa nel seguente modo:
- "Buono" ha lo stesso significato della proprietà naturale "N", ad esempio il piacere.
- Fa parte del significato che se X è "N", allora X è "buono".
- Chiedere se un oggetto che è "N" è veramente "buono" sarebbe una domanda senza significato e tradirebbe una confusione concettuale.
- Tuttavia, per qualsiasi proprietà naturale "N", chiedere se un oggetto che è "N" è veramente "buono" non è una domanda senza significato ma una domanda aperta.
- Pertanto, il predicato "buono" non può essere sinonimo del predicato naturalistico "N" o piacere.
- La proprietà "buono" non può essere identica a una proprietà naturale.
La teoria intuitivista di Moore
Moore ha sviluppato la sua teoria intuitivista per rispondere alla domanda su come possiamo riconoscere ciò che è moralmente buono o sbagliato se non possiamo definire la moralità in termini naturali. Moore sostiene che i termini morali come "buono" non possono essere definiti ulteriormente, così come il colore giallo non può essere definito ulteriormente. Dobbiamo riconoscere il "buono" attraverso la nostra intuizione morale innata.
Gli esseri umani hanno questa intuizione morale innata che ci permette di riconoscere il "buono" e il "male" senza bisogno di una definizione. Moore ha paragonato questa intuizione alla percezione del colore giallo: non possiamo definire ulteriormente il giallo, lo riconosciamo semplicemente come tale. Allo stesso modo, riconosciamo il "buono" quando lo vediamo, grazie alla nostra intuizione.
Problematiche del non naturalismo etico
Nonostante gli argomenti convincenti di Moore a favore del non naturalismo etico, ci sono ancora alcune problematiche con questa teoria.
Una di queste problematiche riguarda proprio l'argomento della domanda aperta. Si potrebbe sostenere che questo argomento assume la conclusione all'interno delle premesse, commettendo un lapsus logico. Moore include una premessa all'interno della sua logica che afferma direttamente che la conclusione è vera. Questo è un grave problema, perché Moore dovrebbe dimostrare che si tratta effettivamente di una domanda aperta, anziché affermarlo senza prove. In sostanza, Moore utilizza l'argomento della domanda aperta che assume che tutte le proprietà naturali non possono essere analoghe alle proprietà morali per dimostrare che le proprietà naturali non possono essere ridotte alle proprietà morali. Questo è un errore categorico e, come tale, non possiamo considerare l'argomento della domanda aperta valido. Inoltre, l'argomento della domanda aperta non ha dimostrato che il non naturalismo è corretto o che il naturalismo è scorretto, ma ha semplicemente supposto che lo sia.
Critiche all'argomento della domanda aperta
Se passiamo oltre, vediamo ancora più problemi con la teoria intuitivista di Moore. Se Moore afferma che le persone hanno questa intuizione morale innata che ci consente di riconoscere il bene, perché allora abbiamo disaccordi morali? Perché ci sono dilemmi morali? Come può una persona credere che qualcosa sia buono mentre un'altra persona crede che la stessa cosa sia cattiva? Se la moralità è oggettiva e tutte le persone possono riconoscerla, perché non la riconosciamo allo stesso modo? Questa diversità di intuizioni morali solleva delle problematiche.
Inoltre, l'esempio del colore giallo presentato da Moore è stato criticato da Nietzsche. Nietzsche ha argomentato che una persona potrebbe vedere il bene in una prospettiva diversa rispetto ad un'altra persona, proprio come una persona potrebbe vedere il giallo come qualcosa di diverso rispetto ad un'altra persona. Questa diversità di vedute potrebbe suggerire l'esistenza di una sorta di "daltonismo etico".
La mancanza di prove empiriche sull'intuizione morale
Infine, l'idea di un'intuizione manca di prove empiriche. Non abbiamo nessuna evidenza concreta dell'esistenza di qualcosa del genere. Questa sembra essere una affermazione metafisica, e basare verità morali oggettive su una credenza metafisica sull'intuizione non sembra corretto.
Conclusioni
In conclusione, GE Moore ha presentato argomenti convincenti a favore del non naturalismo etico, evidenziando l'argomento della domanda aperta e sviluppando la sua teoria intuitivista. Tuttavia, ci sono problematiche da considerare, come l'assunzione nella logica dell'argomento della domanda aperta, la diversità di intuizioni morali e la mancanza di prove empiriche sull'intuizione morale. La discussione sulla metaetica continuerà nel prossimo video, quando esploreremo l'emotivismo di a.j. ayer.
Metaetica e emotivismo a.j. ayer
Q: Cosa è la metaetica?
A: La metaetica è una branca dell'etica che mira a comprendere la natura e le proprietà dei termini morali, nonché la validità dell'etica stessa.
Q: Cos'è l'emotivismo di a.j. ayer?
A: L'emotivismo di a.j. ayer è una forma di metaetica non cognitivista che sostiene che le espressioni morali non esprimono proposizioni o giudizi ma sono solo espressioni delle emozioni e dei desideri dell'individuo che le esprime. Secondo l'emotivismo, le affermazioni morali sono soggettive e non possono essere oggettivamente verificate o negate.
Q: Quali sono le critiche all'emotivismo di a.j. ayer?
A: Alcune critiche all'emotivismo di ayer sostengono che questa teoria riduce il significato delle affermazioni morali a mere espressioni emotive, ignorando la loro dimensione cognitiva. Inoltre, viene sollevata la questione della validità e oggettività dell'etica, poiché l'emotivismo afferma che le affermazioni morali sono solo soggettive.
Q: Qual è l'importanza della metaetica nell'ambito dell'etica?
A: La metaetica svolge un ruolo chiave nel comprendere la natura dei termini morali e la validità dell'etica stessa. Attraverso l'analisi dei fondamenti dell'etica, la metaetica fornisce una base per la discussione e il dibattito etico.
Risorse: