Recensione e analisi di Tutta la luce che non vediamo di Anthony Doerr
Ciao a tutti! Oggi parleremo di "Tutta la luce che non vediamo" di Anthony Doerr, il libro di cui ho parlato lo scorso mese e che ho deciso di leggere perché non leggevo da un po' di tempo. Quindi, eccoci qui! Non riuscirò a fare un lungo video senza fare spoiler, quindi farò un breve riassunto e poi vi avvertirò che inizieranno gli spoiler. La storia segue due ragazzi, entrambi adolescenti, durante la Seconda Guerra Mondiale. Marie è una ragazza francese cieca, mentre Verner è un ragazzo tedesco. Il racconto si alterna tra le loro vite. C'è anche una terza storia, quella di un ufficiale tedesco che è alla ricerca di un diamante, incaricato di acquisire tutti i gioielli di valore in Europa per il regime nazista. Il libro ti offre due personaggi da entrambi i lati della guerra. Marie vive in Francia occupata, partendo da Parigi e rifugiandosi a Saint-Malo sulla costa con suo padre, che è un fabbro e lavora al Museo di Storia Naturale. Quando i tedeschi invadono, fuggono a casa del fratello del nonno di Marie, sempre a Saint-Malo. Suo padre porta con sé un diamante chiamato "Sea of Flames" dal museo, senza sapere se è quello vero o una copia. Nel frattempo, l'ufficiale tedesco sta cercando quel diamante e lo segue ovunque per trovare le copie e quello vero. Questo aggiunge tensione, perché alla fine arriverà da Marie. Da un'altra parte, Verner è un ragazzo talentuoso nella riparazione delle radio e vive in una città mineraria del carbone. Dopo essersi meritato un'opportunità per riparare una radio per un ufficiale tedesco, viene raccomandato per la scuola militare nazista per ragazzi dotati. Ha trovato una via di fuga dai pericoli delle miniere di carbone, dove suo padre ha perso la vita. Nel primo capitolo del libro, si trova a Saint-Malo quando gli americani bombardano la città e finisce intrappolato nel seminterrato di un hotel. Questo rende il suo viaggio ironico, poiché ha cercato di sfuggire a una situazione potenzialmente mortale per trovarsi intrappolato comunque. La storia di Marie e Verner si intreccia gradualmente durante il libro, creando un senso di suspense e curiosità su come verranno unite alla fine. Dopo circa 100 pagine, si inizia a intravedere una connessione. Inizialmente, i giovani Verner e sua sorella Yetta trovano la frequenza di un uomo francese alla radio che si scopre essere il nonno di Marie. Poi, quando Marie va a Saint-Malo, scopre che la stazione radio è stata messa nella sua casa di zio. Tutti questi eventi si susseguono fornendo al lettore abbastanza elementi per costruire lentamente il puzzle. La storia è ben strutturata e riesce a tenere il lettore incollato alle pagine, alimentando l'energia attraverso l'intreccio delle storie di Marie e Verner. Fin dal principio, si sente che ci deve essere una connessione tra di loro, che viene rivelata e sviluppata gradualmente nel corso del libro. La scrittura è coinvolgente e mantiene un ritmo accelerato nonostante le oltre 500 pagine. L'autore riesce a bilanciare la narrazione e il dialogo in modo da mantenere un'atmosfera vivace. Il libro esplora anche temi importanti come il destino, il libero arbitrio e le conseguenze delle scelte che si fanno in situazioni estreme come la guerra. Entrambi i protagonisti vengono presentati come persone costrette a vivere in un contesto di guerra senza avere scelta o controllo sulle proprie vite. Mentre Marie lotta per sopravvivere e fa ciò che deve per farlo, Verner si trova costretto in situazioni di conflitto interno, dovendo affrontare le conseguenze delle sue azioni, anche quando le sue intenzioni sono buone. Il libro offre anche uno sguardo attento sulla follia collettiva della guerra e come essa costringa tutti ad essere coinvolti, senza possibilità di scelta. Nonostante tutto, il libro mantiene un messaggio di speranza e un invito a cercare la luce nelle situazioni più buie. La narrazione si sviluppa anche nel corso degli anni, includendo capitoli che si svolgono nel 1974 e nel 2014, che aggiungono un ulteriore strato di profondità alla storia. Alla fine, "Tutta la luce che non vediamo" è un libro ben scritto e coinvolgente, che affronta temi importanti in modo sensibile. Nonostante alcuni personaggi possano sembrare un po' piatti, la trama e lo stile di scrittura riescono a brillare, rendendo il libro una lettura appassionante.